Nei 3000 siepi il 30enne di Farra d’Alpago, allenato a Brugnera da Ezio Rover, viene inserito nella seconda batteria. Le sue condizioni fisiche sono buone, non eccellenti. Convocato last-minute (per il sistema dei target-numbers indicati dalla Iaaf), aveva dovuto fare tutto in grande velocità per poter essere presente ad un appuntamento imperdibile come quello delle Olimpiadi.
Bamoussa cerca di restare in scia in una gara che puntualmente si spezza presto in due. Davanti a fare l’andatura c’è la pattuglia dei big con cinque specialisti che staccano tutti il biglietto per la finale: il recordman americano Jager (8’25”86), il keniano Brimin Kipruto (8’26”25), il francese oro europeo Mekhissi (8’26”32) e il marocchino Ezzine (8’27”69).
Termina dodicesimo in 8’42”81 – ben lontano dal suo primato personale – ma non sembra per nulla demoralizzato: «Ci ho sperato tanto di poter essere alle Olimpiadi e alla fine la convocazione è arrivata anche se un po’ tardiva. Mi ha dato una carica incredibile e ho cercato di trasformarla nell’energia per andare il più avanti possibile. Quella che ho vissuto è stata comunque un’esperienza unica – il commento post gara del siepista del Brugnera Friulintagli – che mi rimarrà sempre dentro il cuore, davvero emozionante. Ero talmente contento che non ho neanche sentito la fatica. Ho dato tutto quello che avevo e non ho nessun rammarico: sono molto felice».
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